Vangelo in briciole
3 dicembre 2023

I DOMENICA DI AVVENTO

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 13, 33-37)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

L’Avvento con il quale la Chiesa inizia il suo cammino verso il Natale è caratterizzato dall’attesa di Colui che viene a visitarci e a portarci la sua pace. Dice la Scrittura: «il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce» (Is 9,1). Gesù invita tutti ad assumere l’atteggiamento dell’attesa dicendoci di vegliare. Questo breve periodo dell’anno liturgico dice alla Chiesa e quindi a ciascuno di noi che Lui non solo è venuto ma viene costantemente. La società nella quale viviamo è bisognosa di questa venuta, di questa presenza, capace di ridare alla vita il suo senso, il senso della pace, della pienezza, dell’amore, del domani come dono che chiede attesa premurosa. Sì, la Chiesa non vive di nostalgia, ma di speranza perché è consapevole che Cristo è il senso della storia, della vita di ogni persona e del creato tutto, perché Lui è l’Alfa e l’Omega, il Principio e la Fine di tutto e di tutti. L’uomo sembra abbia perso la speranza di un mondo a misura d’uomo e, possiamo anche dire, a misura di Dio. Sì, perché Dio che si è fatto uomo nascendo a Betlemme, ha portato il valore della pace che è respiro: «pace in terra agli uomini amati dal Signore» (Lc 2,14). La pace è venuta dall’Alto e per accoglierla bisogna vivere l’oggi costruendo il domani secondo Lui, secondo il suo insegnamento ed il suo esempio che si sintetizza nell’esortazione:  «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati» (Gv 15,12). Dio che è amore visitando la storia, il creato ed ogni persona, dona a ciascuno che lo accoglie il dono della Pace, cioè se stesso e di conseguenza ognuno di noi è un particolare tabernacolo dal quale Lui sprigiona luce, pace, amore, speranza, vita. Prepariamoci a questo evento liturgico del Natale con l’ascolto della Parola, con l’Eucaristia e con la tensione verso chi ci chiede vicinanza, attenzione conforto.
Buon cammino verso il Natale del Signore.

Don Pierino