Vangelo in briciole
8 settembre 2019

XXIII DOMENICA T.O.

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 12,13-21)
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo. Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”. Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace. Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

Una società che fagocita e genera disuguaglianza dettata dai principi dell’arrivismo, si confronta sull’immedesimarsi nella logica del discepolo, rendendoci unici nella povertà d’animo dell’ego. “Se non viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo”.
Le parole di Gesù, vengono usate, come fossero forza devastante e dirompente a tal punto da non dare spazio a falsità, bugie e ipocrisie. Parole  che ci pongono di fronte alla crisi di noi stessi, contro le nostre conflittualità di vita, fatte di sentimenti strutturati dall’amore verso il padre, la madre ed i figli. Una guerra senza esclusione di colpi, contro noi stessi, che provoca l’allontanamento radicale dal nostro mondo intimo nel rapporto con il Padre. Alla Parola del Signore, si contrappone l’amore della famiglia. Una lotta ìmpari dove le figure presenti cercano di farsi spazio seminando dissapori e avidità, dove la ricchezza allontana e la povertà avvicina, dove l’io prevarica l’abbandono. Ma il cuore pronto all’ascolto si pone all’esilio di ciò che lo assilla nella società che invade e pervade l’animo del discepolo. Gesù che incontra, che avvolge, che conosce il nostro cuore, conosce il potere dei legami carnali, che diventano segregazione. La Sua intenzione  è volta al concetto di liberazione, da tutti i legami che possono impedire libertà e vita piena. Gesù: unica guida, unica fede, unica presenza che non tradisce, che non volta mai le spalle, unico Amore che si esplica nella pienezza dell’essere senza avere. L’Amore di Dio Padre e di Gesù è per sempre.

Giorgio Mancarella